Il piede fornisce la base d'appoggio a tutto il corpo consentendo di scaricare il peso al suolo e svolge un ruolo fondamentale nel mantenimento dell'equilibrio.
In condizioni normali, la superficie d'appoggio del piede non è costituita dall'intera superficie plantare, ma si localizza elettivamente in corrispondenza di tre punti:
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testa del primo
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metatarso
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teste del quarto e quinto
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metatarso
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tuberosità
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calcaneare
La congiunzione di questi tre punti costituisce le cosiddette volte plantari: una trasversale (anteriore), due longitudinali (mediale e laterale). La volta plantare mediale è formata dal calcagno, dall'astragalo, dallo scafoide, dai tre cuneiformi e dai primi tre metatarsi. La curvatura della volta plantare mediale è sostenuta dalla fascia plantare e dai legamenti plantari, con il supporto dinamico dei tendini del tibiale posteriore e del peroneo lungo, che per la loro funzione vengono detti appunto muscoli cavizzanti del piede.
L'appiattimento di questa volta longitudinale mediale può essere dovuta al cedimento di una o più delle strutture citate e determina un'anomalia nella distribuzione del peso, con conseguente alterazione dei rapporti tra le varie componenti ossee e lo sviluppo di fenomeni degenerativi e dolorosi.
Spesso asintomatico e pertanto sottovalutato, il piede piatto viene diagnosticato solo quando il difetto della postura o del movimento provoca dolore.
La forma d'impronta che il piede lascia sul terreno definisce il tipo di piattismo. Con un apposito , a seguito di un esame baropodometrico, si rileva e si analizza l'impronta definendo piede piatto un piede che ha una superficie d'appoggio dell'istmo maggiore di 1/3 della superficie d'appoggio del tallone anteriore.
Questa definizione però è solo statica e limitativa e non tiene conto del fatto che ci sono piedi più tonici che hanno lo stesso grado di valgismo calcaneare pur presentando un istmo pressoché normale; è il caso del piede cavo o piede cavo-valgo
Un semplice metodo per effettuare un'autodiagnosi consiste nel bagnare i propri piedi immergendoli in una bacinella d'acqua per poi metterli su di una superficie liscia ed asciutta (del cemento, o anche della carta) in modo da lasciare l'impronta della propria pianta del piede. La prova risulta ancora più accurata se viene utilizzato borotalco o similare. La distinzione tra un piede piatto "morfologico" e un piede piatto "funzionale" non può essere fatta sulla base della sola immagine podografica.
Piede piatto del bambino
Piede lasso infantile, dipende dal fatto che lo sviluppo muscolare del piede non coincide con l'età del bambino. In questi casi, l'utilizzo di plantari e una appropriata fisioterapia contribuiscono a ripristinare i normali rapporti anatomici e a recuperare la corretta fisiologia del piede.
Una valutazione del piede si può fare intorno ai tre-quattro anni: se in famiglia sono presenti altri casi di piede piatto, è necessario valutare il bambino con maggiore attenzione perché si potrebbe essere di fronte alla seconda forma.
Ci sono poi forme di piattismo "funzionale", secondarie ad altre anomalie:
obesità e sovrappeso, debolezza muscolare, malattie neurologiche, abitudini posturali errate, calzature inadeguate.